Ripercorriamo i 25 anni della Super Nintendo attraverso i suoi giochi più caratteristici
8 anni fa
Super Nintendo compie 25 anni e ti presentiamo 9 dei suoi giochi più bizzarri e curiosi.
La famosa Super Nintendo, conosciuta in Giappone come Super Famicom, nome completo Super Nintendo Entertainment System (SNES), ha compiuto 25 anni questa settimana. La console 16 bit della Nintendo ha segnato ‘un prima e un dopo’ nel mondo dei videogiochi, portando grafica più avanzata e suono di maggior qualità. 25 anni dopo è impressa nella memoria di tutti i fanatici di videogiochi e soprattutto di coloro che hanno potuto godersela negli anni 90.
Uscì in Giappone il 21 Novembre 1990 e l’anno successivo, precisamente il 23 Agosto, sbarcò negli Stati Uniti. In Europa, tuttavia, si fece attendere fino al 6 Giugno 1992, e dovette competere con il Megadrive della Sega.
La Super Nintendo era accompagnata dal classico gioco Super Mario World che fu il più venduto della piattaforma. Con lui, anche Street Fighter II, Donkey Kong Country e Super Mario Kart ottennero un successo planetario. Ma non tutti i titoli della Super Nintendo hanno avuto tale fortuna e molti di questi sono per lo più sconosciuti. Per questo, e per celebrare i 25 anni della console, abbiamo stilato una lista dei giochi più curiosi e bizzarri della SNES che non ti lasceranno indifferente.
Socks the Cat Rocks the Hill:
Sviluppato dallar Kaneko per la Super Nintendo non uscì mai sul mercato nonostante fosse stato già annunciato. Era prevista anche una versione per la console 16 bit della SEGA, anch’essa annullata. Il suo lancio era in programma per il 1993, ma venne rinviato di un anno per poterlo terminare anche se non vide mai la luce a causa dell’improvvisa chiusura della succursale della Kaneko negli Stati Uniti. Il fatto curioso di questo gioco è la storia e satira politica del panorama presidenziale americano dell’epoca. Socks era il gatto del presidente statunitense di quel periodo, Bill Clinton, ed il gioco è proprio ispirato al micio. La sua missione era avvisare la Casa Bianca riguardo un missile nucleare rubato, ed affrontare spie, politici e giornalisti. Inoltre, a fine di ogni livello bisognava lottare contro i boss che, curiosamente, assomigliano parecchio ad ex presidenti come Richard Nixon, Gerarld Ford, Jimmy Carter o George H. W. Bush. A furia di salti, graffi e miagolii, il piccolo felino presidenziale deve salvare il mondo dalla minaccia nucleare e terrorista. Una rarità in puro stile americano. È uno dei giochi più ricercati e intriganti. In realtà, la licenza di questo gioco apparteneva un fans club del gatto di Clinton, senza scopo di lucro, con base in Virginia e conosciuto come “Presidential Socks Partnership”. Per poter usare la licenza Kaneko ha dovuto fare una donazione ad una organizzazione benefica. Il simpatico felino diventò così famoso negli USA che durante quest’epoca vennero prodotte magliette, tazze, adesivi e calze con la sua immagine.
Questo videogioco segna un’inversione di rotta rispetto ai classici giochi di supereroi. Prodotto dalla Sculptured Software e pubblicato dalla Raya Systems per Super Nintendo, venne lanciato sul mercato ne Novembre 1992. Ha uno scopo educativo e vuol far riflettere sul diabete, da qui il suo nome0 “Novolin” che è una marca di insulina. Il Capitano Novolin è stato scelto per salvare la terra e il sindaco diabetico della città di Pineville da alieni vestiti da cibo spazzatura. Novolin deve evitare le ciambelle ed i biscotti, mangiare piatti sani per mantenere stabile il suo livello di glicemia, e iniettarsi le sue dosi quotidiane di insulina e controllare la sua dieta. Fa parte di una serie di videogicohi educativi della Raya Systems: Bronkie the Bronchiasaurus, Packie and Marlon, Rex Ronan: Experimental Surgeon. In quest’ultimo il chirurgo Rex Ronan deve rimpicciolirsi per poter entrare dentro il corpo di Jake e curarlo. Jake è un impiegato che lavora in una fabbrica di tabacco, ammalatosi dopo aver fumato sigarette dalla tenera età di 15 anni. Il chirurgo deve lottare anche contro i robot che la compagnia di tabacco ha inserito nel corpo di Jake per evitare che questo sopravviva e faccia fallire l’impresa denunciando che il fumo uccide. Il modo migliore di comunicare ai bambini che le compagnie di tabacco sono malvage e che fumare uccide.
Sviluppato dalla Almanic Corporation e pubblicato dalla Enix per Super Nintendo, questo videogioco era un viaggio attraverso la teoria dell’evoluzione. Usciì prima in Giappone il 21 Dicembre 1992 e nel Luglio 1993 negli Stati Uniti. Comincia tutto con Gaia, figlia del sole e personificazione mistica della Terra, che ti spiega che dovrai affrontare un viaggio in varie epoche durante il quale cambierai e ti evolverai fino a quando non finirai nel Giardino dell’Eden al fianco di Gaia. Si tratta, in pratica, di percorrere la teoria dell’evoluzione e la storia della Terra attraverso questo strano videogioco che è un mix di Scienza, Storia, Mitologia, Religione e Fantascienza. Cominci nei panni di un pesce preistorico e finisci nella pelle di un rettile, mammifero o uccello secondo le evoluzioni che dovrai effettuare. Devi lottare per trovare del cibo, diventare più forte ed evolverti, muovendoti sempre in avanti. Solo i più forti sopravvivranno. Sostanzialmente, Darwin come non lo avevate mai visto. Tuttavia, in questa inquietante versione della creazione della Terra appaiono cristalli misteriosi che hanno un effetto negativo sull’evoluzione: quando vengono inghiottiti dalle creature trasformano queste in potenti mostri pronti a dominare il mondo. Dopo aver finito il gioco e affrontato un organismo gigante cresciuto a furia di ingerire cristalli, verrà fuori che questi furono inviati da una civiltà più avanzata di Marte, con l’obiettivo di aiutare i terrestri ad evolversi più rapidamente. L’errore ed il fallimento della missione spinsero questi individui a lasciare in pace la Terra, lasciando che l’evoluzione faccia da sola il suo corso.
Restando sul tema religioso, nel 1994 lo studio cristiano Wisdom Tree fece uscire questo videogame che, come indica il nome, è basato sulla storia dell’Arca di Noe. Il personaggio biblico dovrà controllare gli animali della sua Arca, che non ne possono già più di stare rinchiusi e vogliono uscire. Per riuscirci Noe dovrà sparargli della frutta con una fionda affinché questi si addormentino e non lo attacchino. Inoltre, c’è un boss da affrontare alla fine di ogni livello che è un animale inferocito, il primo di questi Carl il cammello. Con una grafica non eccelsa ed una trama non molto emozionante, ciò che stupisce di più è la sua origine. Prima di tutto bisogna sottolineare che si tratta del primo gioco per Super Nintendo senza licenza, ma non venne sanzionato ufficialmente dalla Nintendo. A quell’epoca la Wisdom Tree era legata alla Color Dreams che fu l’unica compagnia a riuscire ad eludere legalmente il chip di blocco della Super Nintendo. Riuscì così a creare cartucce che rendevano necessario l'inserimento di un altro gioco originale Super Nintendo sopra di esse per farlo partire. Bisogna attendere fino al 2014 per vedere un cartuccia ufficiale del gioco. Ma è ancora più curioso il fatto che questo videogioco dalla tematica religiosa sia ispirato al violento sparatutto in prima persona Wolfenstein 3D il cui obiettivo era uccidere dei nazi. A dire il vero la prima licenza che venne concessa allo studio fu quella del gioco ispirato al film horror Hellraiser per la Nintendo Entertainment System (NES). Tuttavia, l’hardware di questa console era incompatibile con la palette di colori del gioco. Influì anche che il tema di Hellraiser cozzava parecchio con gli ideali religione e famiglia di Wisdom Tree. Per cui decisero di attendere la scadenza della licenza per trasferire lo sviluppo su Super Nintendo e riprogettare il gioco con un tema religioso. E così nacque il devoto Noah’s Ark 3D.
A Dicembre 1994 la compagnia scozzese DMA Design, oggi conosciuta come Rockstar North e creatrice del famosissimo Grand Theft Auto, insieme alla Nintendo statunitense, lanciò sul mercato questo gioco di corse di monocicli. Arrivò in Europa il 27 Aprile 1995 con un altro nome: Unirally. Con grafica prerenderizzata e incentrato sulla velocità, venne lanciato con l’obiettivo di dimostrare che la Super Nintendo era capace di sfornare qualcosa di simile a Sonic della SEGA. Inoltre, ricevette moltissime critiche: gli amanti dei giochi di racing, rally e corse si lamentavano della scarsa adrenalina presente dato che i circuiti erano piatti, noiosi e privi di emozione. Ma i fanatici dei videogiochi di skate erano entusiasti del fatto che si potessero effettuare trick e acrobazie con un monociclo, caratteristica principale del gioco. Tutti gli riconoscevano la sua grande originalità; e, in effetti, vedere un monociclo prendere vita e cominciare a fare piroette ed impennate era una novità assoluta. O almeno così sembrava. Sì perché il conosciutissimo studio di animazione Pixar rivendicò l’idea originale e il look del personaggio del suo cortometraggio del 1987 Red’s Dream e non ci mise molto a denunciare la DMA Design per plagio. Red è un monociclo rosso, molto simile a quelli di Uniracers, rinchiuso in un negozio di biciclette che sogna di entrare a far parte del mondo del circo. Nonostante gli sforzi di Mike Dailly, uno dei programmatori della compagnia scozzese (e uno dei creatori in seguito di Grand Theft Auto), che criticò aspramente la Pixar accusandola di credersi il padrone di qualsiasi monociclo creato su PC, lo studio finì per perdere la causa ma proibì alla Nintendo di fabbricare altre cartucce del gioco.
Bill Laimbeer’s Combat Basketball:
Questo gioco presenta diverse curiosità. La prima è che fu il primo titolo di basket lanciato per Super Nintendo. La compagnia che lo fece uscire nel 1991 fu la Hudson Soft. Bill Laimbeer giocava ai quei tempi nell’ NBA con i Detroit Pistons, e in quel periodo la squadra era celebre per il suo gioco maschio ed aggressivo. Ed ovviamente lo studio si ispirò molto a questa caratteristica. Partite di basket ambientate nell’anno 2030, senza regole e con tutto permesso. Il personaggio principale, Bill Laimbeer, figura come il nuovo presidente NBA. Fu espulso dalla lega anni prima per condotta estremamente violenta. Ha deciso di vendicarsi e licenziando tutti gli arbitri e creando questo tipo peculiare di pallacanestro nel quale vige la totale anarchia, si possono usare armi ed è tutto permesso. Ha anche richiesto alle compagnie di clonazione esistenti nel 2030 di formare un esercito di giocatori invincibili. In questo modo ha trasformato il basket in uno sport estremo e violento fino al punto che i giocatori indossano armature, lanciano bombe in campo, sono armati di motoseghe e non gareggiano per sommare punti ma armi. Dotato di una visuale dall’alto e di due opzioni di gioco: partita contro il CPU o contro un giocatore, o anche l’opzione lega. In quest’ultima si poteva creare la propria squadra, e dare un nome e colore a ogni giocatore. Ogni stagione era di 14 partite e si cominciava dalla terza divisione, con l’obiettivo di arrivare fino alla Super Lega. Con grafica pessima, così come la musica e gli effetti sonori, fu duramente criticato. Tuttavia è riuscito ad entrare nella classifica dei videogiochi dedicati alle celebrità più bizzarre della storia secondo la rivista Game Informer, nella quale Bill Laimbeer veniva descritto come l’Adolf Hitler del basket.
Continuiamo col basket. Negli anni 90 Shaquille O’Neal era uno dei migliori giocatori dell’NBA e tutto ciò che toccava si trasformava in oro. Tutto tranne il videogame picchiaduro che portava il suo nome e lo vedeva come protagonista. Il 28 Ottobre 1994 venne lanciato questo titolo pubblicato dall’Electronic Arts e sviluppato dalla Delphine Software International, sia per Super Nintendo sia per la Sega Mega Drive/Genesis. Il dato più curioso però è che è passato alla storia come uno dei peggior videogiochi mai realizzati. Inspiegabilmente, nel 1995 uscì anche per le piattaforme Game Gear, Game Boy e Amiga. La storia comincia con Shaquille O’Neal che passeggia per le strade di Tokio prima di giocare un partita di beneficenza. Improvvisamente decide di entrare in una palestra di Kung Fu dove lo attende un anziano maestro di Arti Marziali. L’uomo è convinto che Shaq sia il guerriero prescelto per salvare un bimbo chiamato Nezu da una mummia maledetta. Lo conduce fino all’entrata di un’altra dimensione dove dovrà lottare contro mostri di altri mondi. Senza dubbio, vedere il famoso cestista nei panni di un karateka non ha lasciato indifferente nessuno. Le critiche degli esperti e dei giocatori sono riusciti a farlo entrare nella lista dei peggiori videogiochi. A tal punto che Shaq Fu ha anche una pagina web dedicata ad eliminare ogni traccia residua del gioco, progetto descritto da loro come “La Liberazione”, e si oppone fermamente ad un sequel, il loro “atto di aggressione”. Le aspre critiche di tutti questi utenti disgustati tuttavia non sono state ascoltate, visto che nel 2014 la Big Deez Productions ha annunciato che, grazie ai soldi ricavati attraverso crowdfunding, aveva creato l’episodio due: Shaq Fu: a Legend Reborn. Fortunatamente, i creatori del sequel erano coscienti del disastro totale del gioco degli anni novanta che loro stessi hanno descritto “un abominio”, e hanno assicurato che restavano solo due cose dell’episodio originale: il nome ed il personaggio principale.
Michael Jordan: Chaos in the Windy City:
Sembra che l’Electronic Arts abbia il dono di prendere il giocatore di basket del momento e dedicargli giochi osceni. Non paghi di Shaquille O’Neal in versione Kung Fu, decisero che toccava a Michael Jordan, occupato a lanciare pallonate per uccidere mostri. Giusto un mese dopo Shaq Fu, il 21 Novembre 1994, Ocean pubblicò per Super Nintendo il gioco negli Stati Uniti. In Europa arrivò l’11 Marzo 1995. La rivista di videogiochi americana GamePro gli dedicò commenti positivi ed elogi sul gameplay vario e sui livelli complessi ed intensi, anche se gli criticò l’eccessiva pubblicità occulta della Gatorade, che ha il ruolo di distributore di energia del personaggio, anche nel gioco. La rivista Nintendo Power, al contrario, gli ha concesso un posto nella sua top ten dei peggiori giochi della storia per la sua ridicola idea. La storia è ambientata a Chicago (ricordiamo che Michael Jordan era la stella dei Chicago Bulls a quei tempi) dove il protagonista deve giocare una partita di beneficenza, ma si rende quasi subito conto la sua squadra è sparita. Sono stati sequestrati dallo scienziato pazzo Maximus Cranium che dà appuntamento alla stella dell’NBA nella sala di un museo egizio. Michael Jordan trova un carcere sotterraneo dietro una porta segreta dove entrerà alla ricerca dei suoi compagni. Jordan dispone di diversi palloni da pallacanestro (pallone boomerang, pallone di ghiaccio, pallone di fiamme, pallone di ferro …) per sconfiggere i suoi nemici, tra i quali ci sono occhi volanti, zombie, pipistrelli e addirittura dei paparazzi. Si tratta di un classico gioco a piattaforme, anche se più complicato, con controlli più difficili e più lento, ma con powerup e una buona scelta di armi.
Home Improvement: Power Tool Pursuit:
Un videogioco ispirato alla sitcom americana chiamata “Home Improvement” con Tim Allen come protagonista e conosciuta in Italia con il nome di “Un uragano di papà”. Sviluppato dalla Imagineering, Inc e pubblicata dalla Absolute Entertainment, uscì nel Novembre1994. Venne criticata per avere poco in comune con la serie tv. La storia tuttavia tratta di mascolinità, cose da veri uomini e testosterone a manetta, caratteristiche sempre presenti nel telefilm. Il Personaggio di Tim annuncia durante uno dei suoi programmi sul fai da te che la marca di utensili da lavoro Binford farà uscire una linea di nuovi prodotti col suo nome. Quando questo va a cercare questi nuovi attrezzi per presentarli in studio si rende conto che sono spariti e trova un messaggio che dice che dovrà cominciare un’avventura per poterli ritrovare. E così farà Tim; comincia a girare per tutti gli studi televisivi alla ricerca degli strumenti dispersi. Il primo livello è ambientato in uno studio dove si sta girando un film sui dinosauri e Tim deve dunque affrontare bestie preistoriche con le sue armi che sono nulla più che semplici attrezzi. Grazie ad un trapano, un cannello e ad una motosega non ha paura di scagliarsi contro i nemici. È un gioco a piattaforme diviso in 4 mondi tra i quali l’Antico Egitto con le sue piramidi, e anche un ipotetico mondo futuristico pieno di robot. Alla fine di ogni livello bisogna sconfiggere un boss per recuperare uno degli utensili rubati. Il gioco termina con la scoperta che i ladri degli attrezzi erano i figli dello stesso Tim, i quali volevano mettere alla prova la virilità del padre. Perché cosa c’è di più virile di un operaio tuttofare con la sua cintura porta attrezzi che uccide mostri a colpi di trapano? Curiosissimo il fatto che non era presente nessun libretto di istruzioni nella confezione. Questo perché apparivano schermate con la frase: “i veri uomini non hanno bisogno di istruzioni”.
Articolo scritto da Paula Gil Alonso.